Romeo
e Giulietta – Ama e cambia il mondo
Di
William Shakespear
Musiche: Gérard Presgurvic
Testi e libretto: Vincenzo Incenzo
Produttore: David Zard
Regista: Giuliano Peparini
Coreografo:
Franco Dragone
Con:
Davide
Merlini (Romeo), Giulia Luzi (Giulietta), Luca Giacomelli(Mercuzio), Vittorio Matteucci (Conte Capuleti), Leonardo di Minno (il Principe),Roberta Faccani (Lady Montecchi), Barbara Cola (Lady Capuleti), Riccardo Maccaferri(Benvolio), Silvia Querci (la Nutrice), Gianluca Merolli (Tebaldo), Giò Tortorelli (Frate Lorenzo) e Denny Lodi (Paride)
Linear4Ciak,
Milano.
Fino al 2 Marzo
2014
Costo: 18-60 € (occhio
alle offerte online!)
Color tip: Romantici non pretendenziosi
In tour anche a
Roma, Firenze, Torino e Napoli
Un musical? No.
Shakespeare? Nemmeno.
Lo definirei un format che, in qualche modo, funziona. Un
format ben rodato, s’intende.
Nato in Francia, prodotto a partire dal 2001 in Spagna, Romania, Belgio, Canada, UK, Olanda, Russia, Austria, Ungheria, Corea, Taiwan e
Giappone ed è arrivato fin da noi, nella bella ed ingenua italia.
Come ogni format
che si rispetti ha un cast composto da volti noti provenienti dal mondo dello spettacolo o da altri format televisivi ("Amici" e "I Cesaroni"): un'ottima strategia di marketing, a scapito, però, della professionalità.
Giovani ragazzi e
ragazze biascicano Shakespeare in microfoni con un
riverbero esasperato al fine di coprire imperfezioni fin troppo evidenti. Interpretazioni
superficiali con un’analisi del testo inesistente. A differenza di molti
musical italiani il fatto che l’interprete si metta a cantare è ben
giustificato: il performer canta perché non sa recitare! Che giustificazione di
merda (nda).
Una pacca sulla spalla ai due giovani protagonisti che, a mio parere, sono stato poco seguiti nella preparazione del personaggio. Davide Merlini e Giulia Luzi mi in particolare, mi sono sembrati due giovani performer promettenti che, però, si sono però trovati allo sbaraglio.
Nota positiva per
le doti canore degli interpreti. Diciamo che il canto non era malvagio e alcuni
cantanti erano davvero bravi. Salvi anche costumista e scenografi visibilmente
ispirati da Baz Luhrmann per alcune scene.
In definitiva uno
spettacolo che si trascina fino alla fine con una gran lentezza e con poche
scene di pathos.
Il fatto
preoccupante è che sembra riscuotere un discrete successo. Il merito a mio
parere è del produttore, David Zard, forte dell’esperienza Cocciantiana di
Notre-Dame. Da andare a vedere per capire cosa non dovrebbe essere il musical.
Cosa dice Jessica?
Sono andata a teatro con il mio ragazzo. Lui si è lamentato per tutto il tempo. Io ho trovato la storia molto romantica. Questo è stato il primo musical che ho visto è mi è piaciuto molto, mi sono trovata catapultata in un cartone Disney! Una bellissima storia d'amore!
(17 anni, studia ragioneria)